



SINTESI DEI LAVORI DI LABORATORIO
Viene riconosciuta la necessità di assumere come nuovo stile della pastorale, quello dell’uscita: portare la parrocchia nelle case. Come ambito prioritario di missione viene individuato quello della famiglia, già nell’attenzione pastorale di tutte le parrocchie con metodologie diverse di accompagnamento e di missione. Si evidenzia la necessità dell’accompagnamento delle famiglie, nel posto dove vivono, perché ridiventino luogo naturale della iniziazione cristiana dei figli; luoghi in cui la fede non sia vissuta a tappe o per consuetudine, ma che sia l’anima della vita quotidiana. Inoltre si sottolinea l’esigenza di un accompagnamento adeguato dei giovani al matrimonio.
Ancora viene messa in evidenza la necessità di un nuovo stile di fare catechesi perché non sia semplice preparazione al sacramento ma che assuma il metodo della iniziazione dando non solo istruzione, ma anche esperienza di vita nella chiesa; a tal fine, come strumento, viene indicato l’accompagnamento dei genitori nel percorso educativo dei figli, ad iniziare dal battesimo, e l’integrazione degli incontri di catechesi con momenti ludici e di festa.
Gli animatori dei gruppi di laboratorio, chiamati a stendere una bozza d’iniziativa missionaria per avviare una pastorale in uscita, indicano l’esperienza delle comunità di vicinato come concreta proposta da poter sperimentare in una o più parrocchie che ne condividessero la validità.
Le comunità di vicinato sorgono nei diversi quartieri del territorio parrocchiale; guidate in modo stabile da un animatore, riscoprono e fanno esperienza della vita buona del Vangelo. In esse, attraverso i cristiani di buona volontà che vivono sul posto, la parrocchia vive e si fa vicina alle persone nei loro luoghi esistenziali. Le stesse comunità, sullo stile della letizia e della semplicità delle prime comunità cristiane, svolgono azione missionaria nel proprio vicinato promuovendo la crescita di rapporti di fraternità e di condivisione fra le famiglie, prendendosi cura dei bisogni, accompagnando i genitori nella iniziazione cristiana dei figli, migliorando la vivibilità sul territorio….
A supporto dell’iniziativa, che dovrebbe dare l’avvio al rinnovamento missionario della pastorale parrocchiale, vengono individuati i seguenti strumenti:
· Percorsi formativi per catechisti ed educatori per l’acquisizione di metodi e criteri unitari.
· Eventi di festa per fanciulli, ragazzi, giovani, famiglie dell’UP per offrire ulteriori momenti educativi ad integrazione dell’esperienza catechetica.
· Brevi percorsi comuni nel cammino formativo dei giovani, finalizzati alla formazione di una responsabile coscienza matrimoniale, per porre le basi al rinnovamento cristiano delle famiglie.
A sostegno della comunione, fondamento della missione, viene da più parti richiamata l’urgenza di recuperare la dimensione della gioia nella vita liturgica in tutti i suoi aspetti: attraverso la cura dell’ambiente in cui si celebra, il servizio di accoglienza delle persone, l’animazione del rito, il coinvolgimento e la partecipazione attiva dell’assemblea, la valorizzazione dei ministranti e dei ministri straordinari dell’Eucaristia, la semplicità e comprensibilità dei segni.... Ciò in modo particolare quando si celebra il giorno del Signore.
Perché la domenica sia vissuta come giorno gioioso di fraternità col Risorto, anche oltre il tempo della celebrazione, si propone di aprire gli spazi parrocchiali per serate d’incontro e di festa anche interparrocchiali.
Si propongono anche incontri fra famiglie e momenti celebrativi per il risveglio della fede, come conferme, specialmente in riferimento al significato del matrimonio; si auspicano percorsi condivisi fra le parrocchie negli itinerari catechetici in preparazione ai sacramenti, specialmente della cresima e del matrimonio.
Vengono inoltre suggerite una varietà di iniziative da poter realizzare insieme: via crucis e liturgia penitenziale nel tempo quaresimale, veglia di Pentecoste, giornata del malato e dell’anziano, coro natalizio, oratorio estivo per i giovani, serate comunitarie domenicali… Si propone di valorizzare l’”anno della misericordia” per un percorso di annunzio e di celebrazione unitario.
Essere chiesa in uscita comporta anche cambiare atteggiamento nei confronti delle povertà e delle fragilità degli ultimi: occorre non “attendere” che pervengano alla parrocchia richieste di aiuto di ogni tipo e sforzarsi di soddisfarle, ma andare incontro, prevenire, educare, in modo che la carità non sia solo assistenza, ma soprattutto “prossimità” ed “accompagnamento.
L’ambito della povertà, non solo quella economica, costituisce il campo privilegiato dell’annunzio della buona novella, il luogo in cui la Parola di salvezza trova concretezza in segni tangibili. La carità come inizio di un percorso accompagnato di promozione nella dignità e di crescita nella comunità.
Perché la missione trovi riscontro e supporto nell’azione, si individuano iniziative di prossimità da svolgere in rete: osservatorio delle povertà, centro di ascolto, monitoraggio della salute del territorio, sensibilizzazione ecologica, cooperativa per giovani, sinergia con la comunità Fanelli, collegamento col progetto Policoro, assistenza ed accompagnamento della povertà, banca del lavoro, organismo d’interfaccia con le istituzioni, giornata del territorio, collaborazione con le scuole, lista civica alle prossime elezioni amministrative.